”Rallegrati, o piena di grazia!”

Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio…” (Luca 1,30)

Il Vangelo non ci dice cosa stesse facendo Maria quando l’angelo entrò da lei. Non ci fornisce neppure molti particolari sul momento preciso in cui ciò avvenne. Così non sappiamo né l’anno, né il mese, né il giorno e neppure, naturalmente, l’ora. Perché tutti questi “buchi” in un racconto che noi vorremmo ricco di notizie? Per i cristiani della comunità di Luca l’importante era ben altro. Erano quelle parole, straordinariamente belle, che Maria aveva ricevuto come il saluto di Dio: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”.
Comprendiamo allora molto bene il turbamento di Maria: in quel momento percepisce la bontà di Dio che si riversa su di lei e si sente confusa per un dono che giudica troppo prezioso ed inatteso per lei. Quel progetto che Dio le rivelava in poche frasi: “Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo…”.
Un progetto che sconcerta Maria: come può avere un figlio, se non è ancora andata ad abitare in casa di Giuseppe? Questa ragazza, tanto giovane, ha bisogno di capire. E quale risposta riceve? “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo”. In definitiva le viene detto: Fidati, Maria. Lascia fare a Dio. E la grandezza di questa creatura sta proprio nell’aver accolto il disegno di Dio con generosità, anche se non riesce a capire le strade che egli ha scelto per manifestare il suo amore agli uomini.
Qui noi tocchiamo con mano come la bontà di Dio non ha abbandonato gli uomini alla loro storia di peccato, ma ha trovato nella risposta libera e generosa di Maria, colei che ha accolto di diventare la madre del suo Figlio, la madre di Gesù. È questo che noi celebriamo nella festa dell’Immacolata: un Dio che ci precede sempre, che fa grazia, che offre il suo amore ancor prima che noi possiamo riconoscerlo e ricambiarlo. Dio però non improvvisa: Maria l’aveva pensata e preparata, l’aveva preservata da ogni contatto con il peccato delle origini.