SIAMO LUCE E SALE,  PREZIOSI E UMILI

Voi siete il sale della terra”. “Voi siete la luce del mondo”. (Mt. 5,13.14)

Oggi nel Vangelo Gesù chiede ai suoi discepoli di essere sale e luce.
Il sale, per dare sapore ai cibi, deve abbandonare la saliera e sciogliersi, scomparire. E anche la luce deve affrontare le tenebre se vuole offrire un punto di riferimento a chi è smarrito.
Altrimenti sia la luce che il sale risultano inutili. A nulla vale avere grandi quantità di sale se non lo si distribuisce in piccole quantità per dare sapore alle pietanze. A nulla serve una gran quantità di luce che resta al chiuso e non affronta l’oscurità.
Ma allora per il discepolo di Gesù, vivere “disperso”, immerso nelle più diverse situazioni, non è una dolorosa necessità legata a situazioni contingenti, a tempi particolarmente difficili.
No, questa è una condizione stabile, normale e necessaria.
Per seguire Gesù dunque, per restare fedeli al suo Vangelo, sarà necessario vincere la paura di sentirsi soli, rinunciare alla tentazione di essere sempre in gruppo, accettare di affrontare la complessità della vita quotidiana dal di dentro, non rimanendo alla finestra, a fare gli spettatori o a dare ordini. In questo “perdersi” c’è un morire quotidiano, ma anche un’esperienza esaltante.
Perché dare sapore a tutto ciò che segna la vita umana è un compito grande e straordinario. Anche se si è chiamati a lavorare con grande fiducia e pazienza.