1 dicembre 2024 – I DOMENICA di AVVENTO (anno C)

LETTURE DEL GIORNO

Stare svegli e pregare: ecco come vivere questo tempo da oggi fino a Natale. Stare svegli e pregare. Il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita con i suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare attorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza. Si trova qui la radice del torpore e della pigrizia di cui parla il Vangelo. L’Avvento ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, al desiderio di un mondo nuovo. È il desiderio di tanti popoli martoriati dalla fame, dall’ingiustizia, dalla guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete su come e per chi spendiamo la nostra vita.

Il secondo atteggiamento per vivere bene il tempo dell’attesa del Signore è quello della preghiera. “Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”, ammonisce il vangelo di Luca. Si tratta di alzarsi e pregare, rivolgendo i nostri pensieri e il nostro cuore a Gesù che sta per venire. Ci si alza quando si attende qualcuno. Noi attendiamo Gesù, lo vogliamo attendere nella preghiera, che è strettamente legata alla vigilanza. Pregare, attendere Gesù, aprirsi agli altri, essere svegli, non chiusi in noi stessi.

Se pensiamo al Natale come possibilità di incontrare Gesù che viene in questo mondo e in questo tempo, senza essere sorpresi ma preparati, il metodo suggerito dal Vangelo è proprio quello della preghiera e della vigilanza.


Insegnamento catechistico
In questo tempo di Avvento ci prepariamo a incontrare Gesù
che viene ancora tra noi nel Natale. Si è svegli, cioè pronti ad accoglierlo,
se si vive aperti ai fratelli nella carità e in dialogo con Lui nella preghiera.
Questo impegno vale anche per tutta la vita che è attesa del suo ritorno
glorioso alla fine del tempo e della storia.