LE COMUNITA’ CRISTIANE SINODALI

 

I contenuti

Una comunità cristiana sinodale non è specificata dal solo aspetto geografico, né dal ripensamento del rapporto tra le singole parrocchie e la comunità cristiana sinodale, al centro ci sono i contenuti, che ruotano attorno alla fede, alla celebrazione e alla vita.
Ogni comunità cristiana sinodale ha delle caratteristiche precise che ci sono state consegnate dal testo evangelico dei discepoli di Emmaus che era al centro del cammino pastorale dello scorso anno (Lc 24,13-35).
Una comunità cristiana sinodale, ci testimonia quel testo, nasce dalla Parola e dalla formazione («Non ci ardeva forse il cuore mentre discutevamo lungo la via?»); trova la sua fonte e il suo culmine nella celebrazione Eucaristica e nella vita spirituale («Si aprirono i loro occhi e lo riconobbero»); si riconosce dalla qualità delle relazioni tra i cristiani e da quella fraternità che ci fa sentire uniti attorno al Signore e al vangelo («Due di loro erano in cammino… Gesù si fece loro vicino»); chiede a tutti quell’impegno missionario e di testimonianza che fa della comunità il trampolino di lancio per vivere da cristiani in famiglia, al lavoro, nella vita sociale e politica, nella costruzione del bene comune, nella carità («Partirono senza indugio»).
Nei prossimi anni cercheremo di costruire queste comunità mettendo al centro degli orientamenti pastorali diocesani i vari aspetti che le costituiscono. Ecco come oggi immagino il percorso, ben sapendo che potrebbe essere necessario rallentare il passo oppure accelerarlo mettendoci in ascolto del cammino e dei passi che riusciremo a compiere.

  • Nel 2024-2025 al centro ci sarà la Parola («Non ci ardeva forse il cuore?»). La Parola ci convoca, ci provoca, ci indica la strada, ci richiama continuamente alla conversione. La Parola si dilata nei cammini formativi di cui tutti abbiamo bisogno per crescere nella fede.
  • Nel 2025-2026 al centro ci sarà l’Eucaristia e la vita spirituale («Lo riconobbero allo spezzare del pane»). Cercheremo di ripensare le celebrazioni Eucaristiche perché alla quantità si sostituisca la qualità delle celebrazioni.
  • Nel 2026-2027 al centro ci sarà la fraternità («Due di loro erano in cammino»).

Non ci unisce qualche affinità caratteriale o la semplice vicinanza geografica, ma la stessa fede, lo stesso battesimo, la Parola e l’Eucaristia che ci fa diventare popolo di Dio in cammino. La “prossimità” è una consegna fondamentale del vangelo e oggi, nel contesto dell’individualismo, essere testimoni di relazioni buone, è decisivo.
Se il vangelo e la nostra fede non riescono a scardinare i campanilismi che ci sono nel nostro territorio vuol dire che c’è ancora tanto cammino da fare per essere discepoli del signore.

  • Nel 2027-2028 al centro ci sarà la missione: «Partirono senza indugio». La missione ha il volto della testimonianza nei luoghi della vita: la famiglia, la scuola, il lavoro, la vita sociale, l’economia, ma ha anche il volto dell’annuncio del vangelo e di una presenza significativa e profetica nel nostro territorio.