Nel percorso dell’Avvento abbiamo conosciuto tutti i personaggi che hanno preparato la venuta di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo: Maria prima di tutti, ma poi Giuseppe, la cugina Elisabetta, Giovanni il battezzatore.
Ciascuno ci ha indicato una delle modalità necessarie per accoglierlo e renderlo presente anche oggi nel mondo: la disponibilità di Maria, la fiducia di Giuseppe, la gioia di Elisabetta, il fervore del Battista.
Nel racconto del Natale incontriamo la semplicità dei poveri pastori, lo spirito di ricerca dei Magi venuti dall’oriente, il canto degli angeli, la luce della stella.
Sono tutti messaggi per noi e per questo nostro tempo immerso nel buio e colmo di arrogante sufficienza. Viviamo il Natale nell’umiltà e nella fiducia per avere in dono la serenità e la pace, di cui sentiamo urgente bisogno.
Il centro dell’avvenimento evangelico di questo giorno si sviluppa attorno a Maria: lei è la più profonda e più radicale via dell’incarnazione del Verbo. Dopo l’annuncio dell’angelo Ella si dirige rapidamente e piena di fiducia e premura verso la Giudea, dalla cugina Elisabetta, che ha ricevuto il dono di diventare mamma, pur in tarda età. Il suo saluto ha un effetto meraviglioso su Elisabetta e sul bambino. Tutti e due si impregnano di Spirito Santo. Lei riconosce in Maria la madre del salvatore e il bambino esulta di gioia nel suo grembo.
Così “la Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Questa meravigliosa sintesi dell’evangelista Giovanni apre orizzonti di speranza per tutti coloro che credono alla Parola e la mettono in pratica.
Insegnamento catechistico
I personaggi presenti nel racconto del Natale di Gesù
hanno degli insegnamenti particolari da donarci.
Se li imitiamo possiamo fare anche noi la nostra parte
perché Gesù nasca oggi nella nostra famiglia,
nella nostra comunità cristiana sinodale,
nelle relazioni tra amici e compagni.