Indicazioni per l’indulgenza

Queste le indicazioni della Chiesa: «Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare anche alle anime del Purgatorio in forma di suffragio». L’indulgenza quindi nella nostra diocesi si può ottenere:

  • Nel pellegrinaggio che ogni comunità cristiana sinodale o assieme al vicariato compirà verso la Cattedrale di Chioggia. In questa occasione il vescovo impartirà la Benedizione Papale con annessa indulgenza plenaria.
  • Visitando, individualmente o in gruppo, la Cattedrale, soffermandosi per un congruo periodo di tempo in preghiera, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e un’invocazione a Maria.
  • Visitando, individualmente o in gruppo, i santuari mariani della nostra diocesi: la Navicella, Pettorazza Papafava e il Santuario dell’Apparizione a Pellestrina e il Duomo di Loreo. Accanto alle condizioni indicate per la visita alla Cattedrale, i pellegrini «potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli».
  • Nella chiesa delle Clarisse di Porto Viro e nella chiesa di San Francesco a Chioggia dove l’adorazione perpetua può favorire il clima di preghiera e di adorazione.
  • I fedeli che per l’età anziana o per malattia non possono partecipare ai pellegrinaggio o alle viste alle chiese indicate, possono conseguire l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita.
  • I fedeli che compiranno opere di carità principalmente al servizio di quei fratelli che sono gravati da diverse necessità. Più precisamente vivendo le opere di misericordia corporale (dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti) e le opere di misericordia spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti).
  • I fedeli che si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovano in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani soli, diversamente abili…), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro (Mt 25, 34-36) e ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera.
  • Riscoprendo il valore penitenziale del venerdì; astenendosi, in spirito di penitenza, da futili distrazioni (reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa); devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale.