
Si realizza oggi la promessa con cui Gesù aveva rassicurato gli apostoli che non sarebbero rimasti soli dopo la sua ascensione al Cielo, ma che anzi sarebbero stati rivestiti di forza dall’alto per essere condotti alla verità tutta intera; per essere cioé ulteriormente istruiti su ogni altra cosa che fino a quel momento non avevano capito o di cui non erano in grado di portare il peso.
Il Consolatore è questa forza che procede dall’alto, lo Spirito di verità, che conferisce memoria, intelligenza, discernimento in modo da conoscere ogni cosa e vincere così ogni dubbio e ogni perplessità.
Inoltre, secondo la promessa di Gesù, lo Spirito Santo avrebbe infuso costanza, coraggio e franchezza apostolica (parresia) per essere suoi testimoni “fino agli estremi confini della terra”, fin dove finisce la realtà umana e possibilmente anche oltre.
Questa promessa si realizza proprio oggi, a Gerusalemme, nel giorno in cui tutti gli Ebrei di qualsiasi estrazione o provenienza raggiungono il tempio per la festa di Pentecoste, che ricorda l’alleanza di Dio con il suo popolo sul monte Sinai. Mentre la città vive l’andirivieni continuo da e verso il tempio, un minuscolo gruppo di persone sosta rintanato in un piccolo luogo sprangato ed evita ogni contatto con l’esterno, per paura di inimicizie e persecuzioni da parte dei Giudei.
Queste persone nell’isolamento da tutto il resto della società stanno pregando e aspettano, quando improvvisamene li si vede correre per le strade e per la piazza antistante lodando Dio in una lingua sconosciuta, grazie alla quale però vengono compresi da tutti. Da paurosi e circospetti, gli apostoli di Gesù escono dal rifugio intrepidi e coraggiosi, e il discorso entusiastico di Pietro produrrà oltre tremila uomini al loro seguito.
A dare loro tenacia, coraggio e sicurezza è stato lo Spirito Santo, disceso su di loro proprio mentre isolati stavano pregando in attesa.
È lo stesso Spirito che attualizza la presenza di Gesù Risorto in ogni istante, che tuttora ci rende certi che lo stesso Signore è con noi e che non siamo mai soli nonostante siano trascorsi già parecchi secoli dopo la sua Ascensione.